Fa’ quel che vorrai
di Lello Romano
La scelta di dare uno spazio a coloro che hanno voglia di condividere con gli altri il proprio amore per la letteratura, l’arte e la poesia, nasce dall’esigenza di valorizzare “ragazze e ragazzi” che in questi anni si sono confrontati e entusiasmati per un’idea di cultura che si sviluppa a partire dal loro vissuto di studi e di passioni, scolastiche ed universitarie, oggi veicolato attraverso una forma espressiva autonoma ed adulta.
Molti tra coloro che hanno concorso alla realizzazione di questo numero hanno condiviso l’appartenenza all’Università della Basilicata o con essa sono entrati in contatto. Un contatto a volte non sempre idilliaco, spesso ruvido, aspro e apparentemente non vivace come in altri contesti accademici, ma in realtà, sottotraccia, colmo di relazioni affettive e di interessi per la lingua, le lingue, la storia, la letteratura.
In questo nostro spazio ci auguriamo che la linfa e l’amore per le espressioni artistiche dell’uomo possano prendere forma e consistenza e, attraverso la magia del libro, della poesia, del teatro e della pittura diventare parole, suoni, colori, immagini, suggestioni.
Questo luogo virtuale appartiene a coloro che sapranno amarlo, arricchirlo e curarlo, come un tenero germoglio, duttile e delicato. Gli apparterrà ancor di più se essi saranno capaci di farlo svettare, forte, autonomo e libero: una creatura affrancata e solidale al pari dei confratelli immaginati da François Rabelais all'interno dell'Abbazia di Thélème, il luogo-simbolo assurto a nostro modello di tolleranza, libertà e civiltà.
L’autore di Gargantua suggeriva una regola di vita fraterna unica, semplice ma impegnativa, da cui discendevano tutte le altre: "FAY CE QUE VOULDRAS - Fa’ quel che vorrai". Essa è stata scelta per essere la "devise" del nostro sito, un inno alla libertà nella responsabilità, comunitaria e solidale.
Un impegno forte che ci sfida e ci richiama al rispetto, alla tolleranza e alla coerenza senza dimenticare l’audacia.
Proviamoci.
Lello Romano |