Pierre Juneau, Radio-Canada e la formazione di una coscienza mediatica quebecchese
di Francesco Di Giorgio
Il 22 febbraio 2012 Radio -Canada perde uno dei suoi più grandi collaboratori tecnici ed artistici: si spegne infatti all’ età di 89 anni Pierre Juneau, autentico pioniere della scena mediatica canadese e, in particolar modo, franco-canadese.
Juneau sale alla “ribalta” negli anni Ottanta in quanto Presidente della Società Radio-Canada (dal 1982 al 1989) ma è nei decenni precedenti che il suo grande impegno artistico e culturale contribuisce fortemente all’ instaurazione e allo stesso tempo al rafforzamento dell’ ideale di un Quebec che ritrova la sua identità e le sue radici proiettate nello schermo televisivo e diffuse attraverso le stazioni radiofoniche.
Pierre Juneau (al centro) all'ONF nel 1956* |
Pierre Juneau si inserisce infatti nel complesso panorama culturale canadese già a partire dagli anni 50’ come Direttore di Produzione di film in lingua francese nell’Office national du film e soprattutto come cofondatore del Festival international du film de Montréal, un appuntamento artistico che raggiunge un notevole successo nel corso degli anni, e del quale Juneau diventa Presidente nel 1968. Già dal 1966, però, lo troviamo come collaboratore del Bureau des gouverneurs de la radiodiffusion, ente radiofonico canadese nel quale Juneau conduce una lotta senza sosta in favore di una stabile manifestazione mediatica dell’arte promossa da anglofoni e francofoni; questa sua sorta di “mecenatismo disinteressato” verrà premiata dall’Accademia delle Arti e delle Scienze nel 1971 con l’introduzione del “Prix Juno” (destinato a cantautori canadesi).
Proprio questa sua spiccata volontà nel cercare di mettere in scena e mostrare, o far sentire, il lento cambiamento culturale, frutto di nuove soluzioni politico-sociali richieste a gran voce, che caratterizza le istanze prettamente franco-canadesi e canadesi in quegli anni, fa di Pierre Juneau uno dei maggiori promotori di uno stile rinnovato di intendere la cultura mediatica canadese in rapporto alle sue espressioni socio-linguistiche.
Gli assetti politici ai quali abbiamo accennato fanno ovviamente riferimento alla stagione quebecchese della Révolution tranquille degli anni 60’, durante i quali, accanto all’inestimabile apporto di letterati e intellettuali, proprio le svariate emissioni da parte di televisioni e radio pubbliche hanno contribuito in modo non trascurabile a forgiare l’identità e a rinforzare la cultura quebecchese, fornendo linfa nuova a una società già in notevole fermento. |
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Ed è soprattutto l’influenza di Radio-Canada, della quale Juneau di lì a poco s’appresterà a far parte, prima come semplice collaboratore e poi come Presidente, che maggiormente si fa sentire tra le comunità francofone, tanto da mettere in bocca al celeberrimo personaggio televisivo canadese François Seguin la frase: “Je retiens deux événements importants dans notre histoire : l'arrivée de Jacques Cartier... et celle de Radio-Canada.». Aldilà di questa nota forse un po’ iperbolica, la Società Radio-Canada, che oggi possiede anche due reti televisive nazionali, è riuscita prima della stessa televisione pubblica canadese, alla quale va comunque data altrettanta importanza nella stabilizzazione di un linguaggio condiviso, a conferire alla società francofona uno spirito di originalità , che nel corso degli anni si è palesato con tutte le sue sfumature in svariate forme di espressione artistico-culturale.
Lo stesso compianto Juneau si è fatto a lungo portavoce e allo stesso tempo precursore di una vera e propria industria culturale dinamica e sempre più in continuo miglioramento, come quella che Radio-Canada vuole continuare ad essere anche oggi nel tentativo di preservare e farsi interprete di un patrimonio culturale canadese e franco-canadese che desta enorme interesse al di fuori dei suoi confini nazionali proprio per le sue caratteristiche di unicità e di originalità.
Francesco Di Giorgio
* Crédits photo : André Ruszkowski rencontre certains employés de l’ONF dans le bureau de Pierre Juneau à Ottawa en mars 1956. De gauche à droite : Lucille Bishop, Bernard Dagenais, Pierre Bellefeuille, Andre Ruszkowski, Pierre Juneau, Fernand Dansereau, Gilbert Choquette, Jim Anderson et Guy L. Cote. Photographe : Chris Lund.
Pour en savoir plus:
L'ancien président de Radio-Canada Pierre Juneau n'est plus (texte + multimedia)
L'ONF rend hommage a Pierre Juneau
Radio Canada
Office national du film
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